Nel passato è praticamente impossibile distinguere tra formazione del Sistema Solare e creazione del Mondo dato che il concetto di sistema planetario era ancora sconosciuto. Il primo passo in avanti è avvenuto con l’accettazione da parte della comunità scientifica del sistema eliocentrico formulato da Nicolò Copernico nel 1543.
Bisognerà comunque aspettare però il 1704 per sentir parlare, per la prima volta in lingua inglese, di Sistema Solare. Lo stesso anno in cui venne costruito il primo planetario meccanico.
Dal punto di vista scientifico, la prima ipotesi sulla formazione del Sistema Solare poté essere pubblicata solo successivamente alla formulazione della Legge di Gravitazione Universale di Isaac Newton nel 1687. Questa ipotesi, denominata ipotesi nebulare, venne formulata nel 1734 da Emanuel Swedenborg (filosofo e scienziato svedese) e successivamente ripresa ed ampliata nel 1755 da Immanuel Kant (filosofo tedesco). A questi due nel 1796 si affiancò Pierre-Simon Laplace (fisico e matematico francese) che indipendentemente formulò una teoria simile a quella di Swedenborg.
In realtà Swedenborg riprese le teorie nebulari di Renato Cartesio pubblicate nel 1644 nell’opera “Principi di Filosofia”, all’epoca prive di fondamento scientifico ambientandole nella più moderna scienza del Settecento.
Questa ipotesi subì numerose critiche che la portarono alternativamente ad essere accettata o meno dalla comunità scientifica. In particolare, il modello nebulare venne abbandonato nel Novecento in quanto non riusciva a giustificare la distribuzione attuale del momento angolare nel Sistema Solare. Vennero proposte numerose teorie alternative a partire dal 1901 al 1960 con scarso successo. Nel 1972 viene formulato quello che oggi prende il nome di Solar Nebular Disk Model (SNDM) ad opera di Viktor Safronov (astronomo russo) basato sull’ipotesi nebulare. L’osservazione del disco di Beta Pictoris (1983) e l’eccesso di radiazione infrarossa in molte stelle (IRAS InfraRed Astronomical Satellite, 1983) porterà all’effettiva accettazione del SNDM come modello standard di formazione del Sistema Solare. Questo modello è stato recentemente rafforzato introducendo il concetto di migrazione planetaria. Tra gli autori di quest’ultima ipotesi, che prese forma nel Modello di Nizza (2005) e della Grande Virata (2011), ritroviamo l’italiano Alessandro Morbidelli.
Astrofotografia
Riscopriamo quanto imparato in questo articolo andando a fotografare i seguenti oggetti:
- Disco di Beta Pictoris: esempio di disco protoplanetario extrasolare fotografato con strumenti amatoriali.